Il Monte Limbara

LA STORIA DEL LIMBARA

Tempio Pausania è situata alle pendici del Monte Limbara, un massiccio granitico, caratterizzato da cime modellate ed erose dal tempo in forme scenografiche e un folto bosco. Il Limbara segna i confini tra la Gallura e il Logudoro, nel suo territorio si trovano i comuni di Tempio Pausania, Calangianus, Oschiri e Berchidda. Il Limbara è per altitudine tra i maggiori rilievi dell’isola, le cime più elevate del Massicio sono Punta Balistreri, 1362 mt sopra il livello del mare, Punta Sa Berritta e Punta Bandiera. Seppur non raggiunge un’altezza elevata, il Limbara appare imponente e suggestivo come una grande montagna; il substrato geologico è costituito da graniti, generalmente a grana media, formatisi nella fase post-tettonica del ciclo orogenetico ercinico, che l’azione erosiva degli agenti atmosferici ha modellato nel tempo dando origine talvolta a forme appuntite e frastagliate, dolcemente arrotondate, oppure tafonate. Il clima è sub-umido di tipo mediterraneo, le precipitazioni e nevicate si concentrano nei mesi invernali con una temperatura media di 3°C, nel periodo estivo la temperatura media è di circa 20°C.
Nel 1936 le pendici del monte Limbara furono percorse da un incendio che distrusse buona parte della sua vegetazione, la quale era costituita da alberi di sughere, leccio e sottobosco; vennero così adottati degli interventi per il ripristino della copertura vegetale, con l’impianto di conifere che con il loro rapido accrescimento permettevano la veloce e naturale ricrescita del sottobosco.

Ai giorni nostri il Limbara è nuovamente il polmone verde della Gallura, il suo territorio è caratterizzato dalla macchia mediterranea, costituita da erica, corbezzolo, lentisco e fillirea; vi ritroviamo i lecci, il frassino, l’agrifoglio, l’acero e il tasso, insieme a qualche pioppo e il pino marittimo. Le aree più aride e alte della montagna sono invece ricoperte di cisto, elicriso, ginepro nano, prugnolo selvatico e ginestra spinosa.

Molte varietà endemiche e rare fanno parte della natura del Limbara, come il ribes del Limbara, la viola di Corsica, la rosa del Limbara, l’erba barona, la carlina sardo-corsa e la felce florida.

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LA FAUNA E I PERCORSI SUL MONTE LIMBARA

La fauna è invece costituita da mammiferi come il cinghiale, la volpe, la martora, la donnola, il gatto selvatico, la lepre sarda e il coniglio selvatico; sono stati inoltre reintrodotti dall’uomo il daino e il muflone.
Tra gli uccelli troviamo l’aquila del Bonelli e reale, la poiana, il gheppio, lo sparviero, il falco pellegrino, l’astore, la civetta, l’assiolo, il corvo imperiale, la cornacchia grigia, la ghiandaia, la taccola, il passero sardo, la pernice sarda, la beccaccia, l’allodola, la calandra, il tordo, la tordela, il saltimpalo, l’averla capirossa, il verdone, il cardellino, il merlo, il pettirosso, la cincialllegra, la cincia mora, il picchio rosso maggiore, lo scricciolo e la magnanina sarda.
Tra i rettili e gli anfibi troviamo invece la lucertola del Bedriaga, il gongolo, la biscia dal collare, la biscia viperina, l’euprotto sardo, il discoglosso sardo, la raganella sarda, il rospo smeraldino e la testudo marginata.
Gran parte del territorio è gestito dall’Ente Foreste della Sardegna, che vi ha realizzato diversi percorsi escursionistici, alcuni dei quali percorribili in fuoristrada o mountain bike oltre che a piedi; sono presenti inoltre diverse aree di sosta, fontane di acqua sorgiva e aree pick nick. Il Limbara è inoltre il luogo ideale dove praticare l’arrampicata; nel 1921 l’alpinista piemontese Guido Cibrario, intraprese proprio sul Limbara le prime arrampicate in Sardegna. Su tutto il Monte sono presenti diversi itinerari di arrampicata classica, la maggior parte dei quali sono stati aperti dallo scalatore Alessandro Gogna, Marco Marrosu, Lorenzo Castaldi e Alessandro Molinu. Da questo punto di vista il Limbara è un’area Clean, ossia è proibito arrampicare alterando le rocce con l’inserimento di installazioni fisse.
Il monte Limbara è una meta ideale per il turismo attivo e ambientale, è infatti possibile praticare escursionismo ambientale, naturalistico, praticare trekking, biking e arrampicata, attività di bird-watching e fotografia naturalistica.
Sul Monte vi sono 90 km di sentieri che portano l’escursionista a esplorare luoghi di rara bellezza naturale, immersi nei boschi e nella macchia mediterranea.